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L'ULTIMA CORVEE
(THE LAST DETAIL)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 18 marzo 1976
 
di Hal Ashby,con Jack Nicholson, Otis Young, Randy Quaid, Clifton James, Carol Kane, Michael Moriarty, Nancy Allen (Stati Uniti, 1973)
 
Passato a Cannes nel 1974 dove Nicholson vinse il Premio per l'Interpretazione. Dimostrando come nemmeno nemmeno in quell'assise la gente di cinema ha ancora capito la differenza fra una buona recitazione teatrale in un film quasi mediocre, ed una interpretazione cinematrografica, logicamente subordinata ad un discorso coerentemente scritto. Nel frattempo Ashby ha già girato SHAMPOO. e Anche L'ULTIMA CORVEE serve a qualcosa a dimostrare quanto si era già scritto, e cioè che HAROLD AND MAUDE era lungi dall'essere quel capolavoro che molti esaltavano. E che Ashby non fa parte ancora del gruppo ristretto dei nuovi grandi cineasti americani.

Ashby deve troppo al teatro: HAROLD AND MAUDE aveva dietro alle spalle un grande successo teatrale. E la sua “poesia” era tutta letteraria, giocata sulle situazioni o suoi personaggi. Non nasceva, cioè, dalla suggestione dell'immagine, dal discorso registico. Non so se anche L'ULTIMA CORVEE sia tratta da una commedia teatrale. E non importa nemmeno saperlo, perché si potrebbe egualmente fare un grande film partendo dal teatro. Il guaio è che pure qui si tratta di teatro filmato. Anche se Ashby ha messo un mucchio di immagini dietro ai suoi protagonisti, se ce li fa sfilare in treno per ore, con dietro i paesaggi americani che dovrebbero significare evasione, maturazione, eternizzazione alla EASY RIDER; ma che qui non significano granchè.

Ci sono i dialoghi, discretamente spiritosi, c'è questa storia di due marinai-poliziotto dal cuore d'oro che accompagnano in prigione un diciottenne poverino che non ha fatto praticamente nulla. E decidono di fargli godere gli ultimi giorni, di farlo diventare uomo: poi lo picchiano perché fa finta di scappare, e lo consegnano alla prigione. Il tutto assai sconclusionato, non molto conseguente oltre che un poco lacrimoso.

Nicholson è bravo, si sa. Ma qui fa il suo numero di attore, come se fosse su un palcoscenico di Broadway: di tutta la faccenda, non sembra che gliene importi granché. Pensa alla sua, di gloria.


   Il film in Internet (Google)

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